Imprenditori, lavoratori autonomi, commercianti, e altri 122.000 titolari di Partita Iva si sono riuniti in un gruppo Facebook per lanciare un grido collettivo che ha l’ambizione di farsi sentire dai rappresentanti istituzionali governativi e trovare soluzioni concrete per far abbassare tutte quelle imposte che stanno dissanguando migliaia di piccole imprese. L’Italia è uno tra i paesi europei con la più alta pressione fiscale, secondo un report di Unimpresa, l’associazione che rappresenta le piccole e medie imprese, il carico fiscale delle pmi italiane e dei professionisti supera il 64% del fatturato. Tra tasse, acconti saldi, contributi previdenziali, interessi bancari, spese e pagamenti vari, tra cui quelli alle camere di commercio, e molti altri oneri obbligatori, a conti fatti con ciò che resta si ha la difficoltà a “mantenere la saracinesca aperta” ed è proprio da qui che è iniziata la protesta.
Promotore della prima iniziativa è Giuseppe Palmisano, titolare di un negozio al centro di Monopoli (BA), che ha organizzato uno spegnimento generale delle insegne dei negozi come simbolo tangibile di una rabbia che accomuna un pò tutta l’Italia. L’idea è stata accolta da diversi esercizi commerciali, non solo nel centro cittadino di Monopoli, che appariva triste e scuro, come racconta la stampa locale, le adesioni sono arrivate anche da una boutique di Milano.
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